giovedì 3 settembre 2015

(Dossier) Murnau, i capolavori perduti: La Testa di Giano (1920)



Recensendo Il Dottor Jekyll & Mr. Hyde abbiamo accennato alla versione diretta nello stesso anno dal grande Friedrich Willem Murnau. Trattasi di una libera trasposizione non autorizzata del romanzo di Stevenson, con i nomi originali sostituiti e qualche licenza narrativa, operazione che si sarebbe ripetuta poco tempo dopo, nei confronti del Dracula di Stoker, per Nosferatu. A differenza di quest’ultimo, sopravvissuto miracolosamente, per La Testa di Giano (Der Januskopf) non sembra esserci stato nulla da fare e oggi risulta perduto in maniera irrimediabile. Oltre a una manciata di fotogrammi, si sono fortunosamente salvati, almeno parzialmente, alcune note di produzione e lo script di Hans Janowitz che ci racconta la tragica storia del Dottor Warren (il Jekyll stevensoniano).
Warren, interpretato da un Conrad Veidt ormai lanciatissimo dopo il Gabinetto del Dr. Caligari e che aveva già lavorato con Murnau in Satana, si trasforma qui in Mr. O’ Connor (l’alter ego di Hyde) non per mezzo di un siero elaborato scientificamente, ma (pare) tramite l’intercessione soprannaturale di un busto raffigurante il dio latino Giano. Scelta per nulla casuale essendo Giano divinità bifronte, sempre raffigurata con 2 volti  opposti a guardare simbolicamente passato e futuro, interno ed esterno, come tale perfetta per incarnare le implicazioni psicoanalitiche di cui il film di Murnau doveva con tutta probabilità essere impregnato. Warren, dopo aver compiuto ripetuti atti di violenza nei panni di O’Connor, sarà costretto ad avvelenarsi, come da classico finale, per porre fine alla mutazione che non era ormai più in grado di controllare. Grossi i rimpianti per la perdita di questo film non solo perché Murnau è garanzia di qualità artistica, ma anche perché sarebbe stato interessante ammirare l’opera di Stevenson dal punto di vista espressionista, un binomio ideale che avrebbe potuto essere sublime. E resta anche la curiosità di vedere un ancora sconosciuto Bela Lugosi, accreditato come servitore di Warren, in una delle sue prime apparizioni in un lungometraggio per il grande schermo. L’unica misera consolazione è la possibilità di ammirare l’aspetto di O’Connor/Hyde.

Vi lascio alle immagini:

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